La poltiglia bordolese: stop alle malattie con un rimedio “antico”

Si tratta di un prodotto fungicida che deve il suo nome alla citta di Bordeaux, in Francia, zona vinicola dove a fine ‘800 si ebbe una tremenda infestazione di peronospora nei vigneti. Fu il botanico Pierre Millardet a notare che il rame sembrava aver effetto contro le malattie fungine. Così a punto un fungicida composto da calce idrata, solfato di rame e acqua, che prese il nome di “poltiglia bordolese”. Ancora oggi trova largo impiego in viticoltura, agricoltura e giardinaggio

A cosa serve e quando va utilizzata?

La poltiglia bordolese è un fungicida definita ad ampio spettro utilizzato nella lotta preventiva contro un gran numero di parassiti fungini sensibili al rame. I prodotti impiegati per la preparazione casalinga  grazie alla particolare micronizzazione della formulazione e alla perfetta miscibilita' rame-calce, possiede caratteristiche adeguate ad assicurare un’omogenea e uniforme copertura della vegetazione all’atto dei trattamenti. Il periodo consigliato per i trattamenti è da fine inverno, con ripetizioni periodiche in presenza di piante facilmente soggette a malattie fungine.

Per quali patologie fungine è consigliata la poltiglia bordolese?

Tra le malattie fungine per le quali è consigliata ci sono gommosi, monilia, fumaggine, batteriosi, cancri del legno, peronospora, ticchiolatura, occhio di pavone, ruggini. Si impiega anche per gli ortaggi, per esempio pomodori e patate, rispettando il tempo di carenza consigliato (periodo fra la somministrazione e la raccolta/consumo).

Come si utilizza e su quali tipi di piante?

L’utilizzo è molto facile, idoneo anche per i meno esperti, base aseguire le indicazioni dell'esperto botanico Domenico Velona'.

Il RAME, per agire sulle cellule delle crittogame nella sua forma di ione metallico Cu2+, deve sempre essere disciolto in acqua sia quando viene distribuito sia successivamente, con l'umidità o l'acqua che ridisciolgono i residui del prodotto sulla pianta dopo il trattamento. La solubilità del RAME dopo la distribuzione non dipende soltanto dalla presenza di acqua che è certamente indispensabile, ma anche dall'anidride carbonica presente nell'aria e dall'ammoniaca presente nell'acqua piovana, oltreché da secreti delle foglie ed escreti degli stessi funghi da combattere.

La POLTIGLIA BORDOLESE è una miscela di SOLFATO DI RAME(a pH acido ) e calce (sostanza alcalina e quindi neutralizzante) che reagendo danno luogo a più composti variabili in relazione alla modalità di preparazione. La CALCE IDRATA è un prodotto del tutto naturale che si ricava dalla cottura di rocce calcaree così come il RAME si ricava dalle miniere. I prodotti contenenti poltiglia sono in genere registrati come non classificati (Nc). La riclassificazione dei prodotti fitosanitari secondo la direttiva comunitaria 99/45/CE recepita con il DL n° 65 del 14 marzo 2003, pone oggi molti preparati rameici e molte poltiglie già pronte in classe XN, quindi sarà necessario per l'acquisto il "patentino". La quantità massima di rame metallo consentita è di 6 Kg/ha/anno. Solo per VITE, PERO e MELO è possibile calcolare questo quantitativo su una media quinquennale: per il periodo 2002-2006 non si devono superare complessivamente 38 kg di rame per ettaro (nel periodo 2003-2007 saranno 36 Kg di rame per ettaro). Variando le dosi di rame e calce si possono ottenere poltiglie acide, alcaline o neutre.

Le miscele acide svolgono un'azione pronta, ma più facilmente risultano fitotossiche e perciò ustionanti per la vegetazione colpita, quelle alcaline sono lente, ma più persistenti anche per la maggior adesività conferita dalla presenza di maggiori quantitativi di calce. La fitotossicità della poltiglia sulla vegetazione e sui frutticini, così come quella degli analoghi rameici, è ben nota e si esplica comunque con una riduzione del rigoglio vegetativo e a volte con ustioni sugli organi fiorali che ne sconsigliano l'uso, a parte i casi d'indispensabilità e di accertata ridotta sensibilità varietale, durante la fioritura. Sui frutticini di mele o pere e sui giovani acini d'uva le lesioni provocate dal potere caustico della poltiglia si riflettono con la comparsa di ruggine della buccia che soltanto nei casi più gravi può deformare i frutti od impedirne un regolare accrescimento.  

La stagione troppo calda e asciutta aumenta la negativa influenza della calce sulla traspirazione cuticolare e stomatica accentuando la riduzione dello sviluppo della vegetazione. Lo spettro d'attività risulta essere molto ampio: peronospora, antracnosi, black rot, corineo, monilia, fusicocco, ruggini, cancri, ticchiolatura, cilindrosporiosi, septoriosi, escoriosi, vaiolatura, alternaria, cercospora sono alcuni dei principali agenti fungini controllati. Il rame possiede poi importanti azioni secondarie su oidi, monilie e botrite, in questi casi spesso l'azione non è diretta sul fungo, ma avviene attraverso l'ispessimento della pellicola esterna dei vegetali e dei loro frutti. Molto importante l'azione batteriostatica dei ramati, sfruttata soprattutto per impedire o diminuire la diffusione, dal 1997, del colpo di fuoco batterico su Pomacee. Le dosi d'impiego della poltiglia bordolese non sono mai standardizzabili in quanto dipendono sicuramente dal periodo stagionale in cui ci si trova, dall'andamento meteorologico e dal rigoglio vegetativo della coltura, dalla zona e dall'aggressività delle malattie da combattere. Durante l'inverno, quando i fruttiferi sono nello stadio di riposo, la poltiglia può essere utilizzata a dose piuttosto alta, anche di 1,5 - 2,0 kg per q.le d'acqua, in quanto il legno presenta buona resistenza. Tuttavia anche qui varietà e specie rappresentano fattore discriminante: ad esempio su pesco le dosi debbono essere inferiori che su pomacee. E' bene che la temperatura non scenda sotto lo zero termico durante la distribuzione e nei giorni successivi. Se affrontiamo il problema peronospora della vite occorre impiegare almeno 100 g di ione rame per hl d'acqua .Per quanto attiene all'utilizzo della poltiglia bordolese, il rame viene normalmente addizionato di calce fresca in rapporto 1 a 0,6 cioè ogni 1.000 g di solfato per 600 g di calce. Per il primo trattamento antiperonosporico il dosaggio d'impiego della poltiglia che contiene il 25 % di Cu2+ è bene che non scenda mai sotto i 600/g per q.le d'acqua, questo al fine di creare un consistente deposito su tutta la vegetazione ancora scoperta. Per i trattamenti successivi, in genere settimanali, sarà possibile abbassare la dose, in caso di ridotta piovosità e bassa umidità, ai 400 - 500 g, oppure mantenere i 600 g se la stagione risulterà piovosa. Per gli ultimi due interventi che di norma si eseguono ad intervalli superiori di tempo (15 - 20 giorni l'uno dall'altro) è consigliabile usare dosaggi più elevati quali 800 o massimo 1.000 g per hl d'acqua. La persistenza del rame sui vegetali è in funzione dell'andamento stagionale e va dalle 2 alle 4 settimane. Oggi, dopo circa 120 anni da quando nel 1884 il Millardet accertò l'efficacia del rame sulla peronospora della vite, i rameici e la poltiglia rimangono un pilastro della farmacopea del terzo millennio. ( dal Notiziario del Consorzio Fitosanitario di Reggio Emilia)


PROCEDIMENTO PER LA PREPARAZIONE CASALINGA:

Preparare una miscela di trattamento per le piante non deve essere un compito arduo! Con questi semplici passaggi, potrai creare una soluzione efficace e sicura che manterrà il tuo giardino sano e rigoglioso. Utilizziamo una combinazione di solfato di rame e calce idrata, due elementi naturali e potenti, perfetti per proteggere le tue piante dalle malattie fungine.

Il solfato di rame è un minerale azzurro brillante che agisce come un potente fungicida, aiutando a prevenire e controllare numerose infezioni fungine che possono colpire le piante. La calce idrata, d'altra parte, stabilizza la miscela e ne migliora l'adesione alle foglie, garantendo una protezione duratura.

Ecco come preparare la miscela:

Seguendo questi semplici passaggi, avrai una miscela pronta all'uso che manterrà le tue piante sane e protette. La bellezza di questo metodo sta nella sua naturalezza e semplicità, offrendo un'efficacia senza pari con un impatto positivo sull'ambiente. Prova subito e goditi un giardino fiorente e rigoglioso!

1. **Misura gli ingredienti**: Inizia con 100 grammi di solfato di rame e 60 grammi di calce idrata per ogni 10 litri di acqua. Questa proporzione assicurerà un equilibrio perfetto per la tua soluzione.

2. **Dissolvi il solfato di rame**: Riempire un contenitore con 5 litri di acqua e aggiungi il solfato di rame. Mescola bene finché non si scioglie completamente. Noterai subito il colore blu intenso, un segno della sua purezza.

3. **Disperdi la calce idrata**: In un altro contenitore, aggiungi la calce idrata a 5 litri di acqua, mescolando fino a ottenere una soluzione lattiginosa.

4. **Combina le soluzioni**: Lentamente, versa la soluzione di calce idrata nella soluzione di solfato di rame, mescolando costantemente. Questo passo è cruciale per ottenere una miscela omogenea ed efficace.

5. **Applica con cura**: Utilizza uno spruzzatore per applicare la miscela sulle foglie delle piante, controlla di coprire sia la parte superiore che quella inferiore. Questo assicurerà una protezione completa.

Ora sei pronto per spruzzare il composto sulle foglie delle tue piante. Questo trattamento non solo protegge il fogliame, ma promuove anche un ambiente di crescita sano e rigoglioso. Ricorda di indossare guanti di gomma durante l'intero processo per proteggere la tua pelle e di evitare di inalare fumi o polveri.

Infine, è importante attendere almeno tre settimane prima di raccogliere i frutti, garantendo che il trattamento abbia avuto tempo sufficiente per agire e che i tuoi raccolti siano sicuri e deliziosi. Seguendo queste istruzioni, potrai godere di un giardino fiorente e produttivo, con il minimo sforzo e il massimo beneficio!

 

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